l-inc

Farmacie, persone fragili e territorio: possibili futuri

Cartellone con post-it realizzato dalle persone con disabilità insieme ai farmacisti che raccoglie le proposte per possibili futuri nel territorio

A cura di Veronica Salerio, gruppo Attivazione di comunità, coordinatrice area progetti territoriali Il Torpedone

Abstract in easy to read

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Articolo

Nell’ambito del progetto commercianti amici, si è tenuto un workshop coinvolgendo alcune persone con disabilità del progetto L-inc e i farmacisti di AMF, con lo scopo di capire insieme come poter migliorare l’inclusione delle persone con disabilità in un servizio di prossimità qual è la farmacia di quartiere o di zona.

Le macrotematiche esplorate sono state tre. Di seguito riportiamo i consigli, le proposte, le suggestioni emerse dal confronto.

1 – Costruire rapporto di vicinanza tra farmacista e persona con fragilità/riconoscere le persone

- se serve qualcosa, basta chiedere al farmacista

- la relazione viene agevolata o non agevolata in base alla persona che mi trovo davanti

- parlare direttamente con la persona e non con l’accompagnatore

- capire qual è la fragilità

- impariamo a rispettare la fila

- instaurare un rapporto confidenziale (ricordarsi il nome)

- avere pazienza se chi hai davanti non capisce qualcosa, senza fretta

- sensibilizzare l’utenza mediante spot o cartellonistica

- poter essere accompagnati così che si possa creare l’occasione di stare vicini (uscire dal banco)

- utilizzare un linguaggio semplice

- vorrei trovare farmacisti sempre gentili e con il sorriso

- non avere pregiudizi

- c’è bisogno di scrivere le indicazioni per prendere i farmaci su un foglio e non dirle solo a voce

- vorrei avere occasioni per incontrarsi al di fuori della farmacia

- incontro tra farmacia di riconoscimento e famiglie di persone con disabilità (aiuta la famiglia, aumenta la conoscenza del territorio)

- se trovo un farmacista simpatico ho anche voglia di fermarmi a parlare

- ascoltare bene le richieste, anche se ci sono barriere tra me e la persona (es. nella farmacia notturna)

- la farmacia/farmacista diventi un punto di riferimento

 

2- Migliorare l’accessibilità

- se una persona è in difficoltà la si aiuta ad entrare

- si potrebbe mettere musica tranquilla e non ad alto volume

- mettere qualche sedia per l’attesa

- aiutare le persone a raggiungere i prodotti

- dare il sacchettino sempre e mettere dentro sia il resto che i documenti, per evitare che si dimentichino

- attivare convenzioni per acquisti con sconti

- avere Anffas come punto di raccolta/servizio presso la struttura fatto dalla farmacia più vicina

- avere tutti gli ingressi con le rampe

- gli espositori a volte sono d’intralcio per le carrozzine o per le persone con difficoltà di movimento

- fare guide in linguaggio facile da leggere

- prima il “lei” poi il “tu” (non dare per scontata l’informalità)

- tagliacoda e precedenza per il servizio SE si riconosce urgenza e impossibilità ad attendere

- avere cose da fare nell’attesa (musica, ...)

- avere un banco più basso per chi arriva in carrozzina

 

3- Farmacie, persone fragili e territorio: possibili futuri

- farmacie più connesse ai progetti della rete e del territorio

- attivare “tirocini” o stage per persone con disabilità all’interno delle farmacie

- produrre materiale di sensibilizzazione dell’utenza (vignette...)

- un servizio in cui ci sia qualcuno che possa farmi compagnia → “un caffè in farmacia”

- collaborazione tra famiglia, medico e farmacista per la gestione della consegna di farmaci a domicilio, dove ce ne fosse il bisogno e per la risoluzione di problemi legati alle ricette

- creare una comfort zone

- avere nelle farmacie riferimenti di associazioni esterne per chiedere una mano al bisogno

- organizzare formazione per farmacisti AMF sulle principali tipologie di disabilità

- proposta di corsi da fare in farmacia (es farmacisti che insegnano a cucinare in maniera sana)

- eventi di coinvolgimento

- servizio di accompagnamento in farmacia

- maggiore accessibilità alla zona vendita

- collaborazione richiesta materiale medicale

- incontrarsi con l’utenza anche fuori dalla farmacia

In conclusione una frase detta da Tania “Preferirei che gli altri capiscano che ho una disabilità, come segno di normalità”. Crediamo che questo incontro sia stato il primo passo di una collaborazione che possa estendersi , sulla base delle suggestioni ricevute, partendo proprio dagli spunti pratici che sono emersi e capendo come attuarli in sinergia.

 

 

Immagine tratta dalla pagina Facebook di AMF

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