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Le parole dell'assessore Bolognini

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Nel seminario del 28 Settembre “A servizio dell’indipendenza”
l’assessore regionale alle politiche sociali, abitative e disabilità
Stefano Bolognini non è potuto essere presente
a causa di improvvisi impegni istituzionali.

Ha comunque voluto condividere alcune riflessioni sulle politiche regionali
in tema di disabilità che qui condividiamo e che sono state lette
durante la mattinata.

 

"Gentilissime, gentilissimi,

sono sentitamente spiacente di non poter intervenire per sopraggiunti impegni istituzionali al presente seminario formativo.

Tengo molto parimenti a condividere con Voi alcune riflessioni.

Le politiche regionali di questa Legislatura, nel collocare al centro la persona con disabilità ed il suo contesto di vita, sono sollecitate a porre una particolare attenzione al tema del «diritto alla vita» più che il semplice «diritto alle cure».

Tale elemento sposta il fuoco dal tema della dimensione di «cura e protezione» al tema della «inclusione e delle scelte» delle persone con disabilità, spostando l’attenzione dalla valutazione dei bisogni di protezione alla condivisione dei percorsi di vita, dalle abilità funzionali ai cicli di vita, dal ruolo della famiglia alla centralità della persona.

Solo in una prospettiva di «ciclo di vita» termini quali vita autonoma, vita indipendente, risposta di tipo accuditivo, risposta tutelare, assistere e proteggere acquistano una loro compiutezza.

Vita Indipendente può essere concepita come una condizione «socio-relazionale» in quanto traducibile, sostanzialmente, nella scelta di una persona disabile di «uscire» dalla famiglia d’origine superando la condizione di «vincolo dalle figure genitoriali» che la condizione di disabilità postula.

Vita autonoma rappresenta una condizione «psico-relazionale» in quanto traducibile nella scelta della persona disabile e dei suoi «accudenti» famigliari di superare il compito di «cura ed assistenza» che i famigliari svolgono, a prescindere dal contesto personale della persona disabile, trasferendo su una figura «estranea al contesto famigliare» tali funzioni.

Vita autonoma e vita indipendente sono pertanto i due concetti cardine che rinviano al tema più generale dei diritti delle persone con disabilità (Convenzione ONU 2006, in particolare l’art. 19), di riconoscimento quindi alle persone con disabilità del diritto a vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone mediante l’adozione di misure adeguate ed efficaci che facilitino il pieno godimento di questo diritto.

L’intreccio di “autonomia” e “indipendenza” caratterizzano il bisogno della persona con disabilità e qualificano il percorso da intraprendere, scandito nel tempo, che viene tracciato nel Progetto individuale.

Le azioni regionali già in atto sono in sintonia con quanto sopra evidenziato, massima attenzione è stata posta al Progetto individuale che è condiviso con la persona con disabilità ed è declinato per tutte le dimensioni di vita, proprio per individuare interventi e risorse necessarie a sostenere nel tempo il percorso di vita della persona e fornire i necessari supporti alla famiglia. Difatti i percorsi per la vita autonoma e indipendente sono già all’interno di Misure regionali quali ad esempio:

  • i sostegni per il DOPO DI NOI: accompagnamento all’autonomia, residenzialità autogestita anche in formule residenziali di Housing/Cohousing.  Risorse pari ad € 21.426.100
  • le sperimentazioni di progetti per la vita autonoma e indipendente con alcuni Ambiti territoriali: attualmente si conclude la sperimentazione annualità 2016 (n. 14 Ambiti con contributo pari a circa € 1.100.000) e deve essere ancora avviata quella riferita all’annualità 2017 (n. 24 Ambiti con contributo pari a circa € 1.800.000).

Questi percorsi prevedono, a seguito di valutazione multidimensionale, la definizione del progetto individuale condiviso con la persona con disabilità e le risorse necessarie per sostenerne nel tempo la realizzazione (budget di progetto).

In questa logica ritengo che la scelta di Regione di avviare un percorso destinato a trasformare singole misure ed interventi in un insieme integrato di  sostegni destinati a sostenere percorsi che vedano la persona disabile e la sua "crescita personale" al centro che abbiamo individuato come Fondo Unico Disabilità  sia un modo coerente per sottolineare quell'esigenza che anche Voi rappresentate con il concetto di "Budget di salute".

Grazie anche alla passione e al  lavoro di molti operatori impegnati ad ascoltare le persone disabili e i loro desideri e le loro aspettative il mondo dei servizi a favore dei disabili e delle loro famiglie è cambiato e, di questo cambiamento, Regione è stata talora attrice, talora sostenitrice ma sempre attento osservatore,
Auspicando a breve una prossima occasione di incontro, Vi auguro buon lavoro porgendo i miei migliori saluti.

Stefano Bolognini"

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